Costo
200 CHF / seduta
A cosa serve
Il Protocollo Biorivitalizzante non invasivo sfrutta la sinergia tra differenti tecnologie applicate alla zona da trattare e PRX-T33,
un potente peeling antiage. La particolarità di questo peeling consiste nell’essere un potente acido biorivitalizzante che non provoca esfoliazione. Questo è possibile grazie alla sua formula innovativa che combina acido tricloroacetico e perossido di idrogeno, donando alla pelle, sin dalla prima seduta, una maggiore luminosità e compattezza.
Come funziona
L’acido tricloroacetico abbinato all’acido cogico e al perossido di idrogeno espleta la sua potente azione biostimolante ed antiage senza provocare irritazioni e particolari arrossamenti. Per potenziarne maggiormente l’effetto, a seconda del tipo di pelle, è possibile intensificare l’applicazione del PRX-T33 con il Microneedling. Questo permette di ottenere un’azione più profonda e stimola una più intensa produzione di collagene.
Domande frequenti
Quante sedute occorrono?
Durante la visita preliminare si prendono in considerazione lo stato iniziale e gli obiettivi desiderati per determinare il numero di sedute necessarie e la loro frequenza. Mediamente per ottenere risultati visibili e di rilievo occorre un ciclo iniziale di circa 8 sedute, da effettuare ogni due settimane. Successivamente è possibile programmare, con una minor frequenza, i cicli di mantenimento.
Quanto dura una seduta?
La durata di ogni seduta è variabile e funzione degli obiettivi, dell’estensione dell’area da trattare e dei trattamenti che vengono inclusi nel Protocollo. Mediamente ogni seduta può durare da 60 a 90 minuti.
Effetti collaterali?
Il Protocollo ha come obiettivo primario quello di annullare o di ridurre al minimo qualsiasi possibile effetto collaterale anche nel breve termine. Inoltre, anche durantela seduta, il trattamento risulta piacevole e rilassante e si può praticare in qualunque momento della giornata e in qualunque stagione dell’anno.
Ci sono controindicazioni?
Alcuni trattamenti del Protocollo non sono applicabili in caso di gravidanza o allattamento, pertanto vanno esclusi, ma possono essere sostituiti da altri trattamenti che non abbiano tale limitazione. In particolare, il Venus Legacy, utilizzato in questo Protocollo, è controindicato in pazienti portatori di protesi metalliche, defibrillatori, pacemaker o qualsiasi altro dispositivo elettromedicale impiantato sottocute.
